Un pomeriggio di settembre del 1998 Alfredo Cappelletti, titolare di una Società di formazione, viene trovato morto con una coltellata al petto dalla figlia e dal socio e amico Alessandro Cozzi. Archiviato come suicidio, nonostante le perplessità della famiglia, il caso Cappelletti si riapre nel 2011 quando Alessandro Cozzi, colto con le mani nel sacco dopo aver ucciso a coltellate un altro imprenditore, Ettore Vitiello, confessa ed è condannato a 14 anni di carcere. Gli inquirenti notano delle strane coincidenze e analogie fra l'omicidio Vitiello e il suicidio Cappelletti. Le indagini portano all'incriminazione di Cozzi. La Corte d'Assise di Milano deve stabilire che cosa può aver spinto uno stimato professionista, integerrimo educatore familiare, buon maestro e uomo di chiesa, noto anche per le sue apparizioni televisive, ad uccidere uno dei suoi migliori amici.