Nella casa dove viveva con il suo cane Orlando, Enea Silvio Piccolomini, soprannominato Nenè, viene trovato morto. Enea, cieco a causa di un incidente sul lavoro, sembra vittima di un incidente domestico. L'autopsia rivela invece che Nenè è morto a causa di un sonnifero, forse lo stesso che prendeva tutte le sere e di cui ha sbagliato dose. Gli unici parenti di Nenè sono la sorella Gnazia e suo marito Silvestro, gestori di un albergo sull'isola di Levanza. Montalbano non crede che si sia trattato di un incidente e convince Livia, con la scusa di una vacanza, ad andare a Levanza. Il commissario scopre che Nenè andava ogni week end sull'isola e aveva stretto amicizia con un pescatore di nome Totò Recca.